L’uomo moderno

L’uomo moderno sta vivendo una fase particolarmente complessa della propria esistenza, l’informazione, le conoscenze, la velocità del cambiamento, le diverse opportunità, rendono difficili le scelte e soprattutto le migliori soluzioni. A differenza di qualche anno fa, dove i percorsi, le soluzioni erano abbastanza canalizzate e prevedibili, oggi, la ragnatela di possibilità, l’abbondanza dialternative e lo scenario particolarmente vasto complicano le nostre scelte. L’uomo ha interiorizzato la complessità del mondo in cui vive, quindi è una persona abitata da un “Io” che è un “Io” complesso. Il senso “economico” è diventato il metro di misurazione di qualsiasi cosa, dei nostri comportamenti, delle nostre aspettative, si è perso il gusto di sognare, di credere in ciò che non si vede e non si comprende, tutto deve giustificarsi, tutto sembra alla nostra portata, l’immaginario non ha più quel fascino misterioso e imprevedibile da conquistare. C’è presunzione di poter “governare” tutto. Ma è effettivamente così? Credo proprio di no! Per sua natura l’essere umano è debole, insicuro, pauroso, ha bisogno di relazione e di punti di riferimento, necessita di sostegno e conforto, di gratificazione, di amore e gioia per se stesso e verso i suoi simili. E’ facilmente soggetto a mutazioni di umore e di vitalità è sì “ homo oeconomicus”, ma anche un“homo ludens”, non è soltanto un “homo prosaicus” ma anche un “homo poeticus”, e così via.

Generare stabilità, prendere coscienza di quello che realmente siamo oggi è importante altrimenti la flessibilità, il vortice che ci ruota attorno, diviene smarrimento. Le persone cercano rapporti stabili e carichi di “valore”, risposte certe, non ulteriori complessità, ma nuove sicurezze, oltre la possibilità di sognare un mondo migliore frutto di impegni, sacrifici, ma ricco di gioie, sorrisi e amore. E’ la ricerca del “valore” soprattutto nei rapporti, nelle relazioni che contribuisce a generare sicurezza. Che cos’è allora il “valore” nella relazione?

E’ intangibile, non si tocca, ma si vede, si ricorda, rimane impresso, crea stima, crea rapporto, crea desiderio, crea legame. Il valore non necessariamente deve essere economico, se lo è tanto meglio, è affettivo, è un piacevole ricordo è un gesto eroico è qualcosa di più del normale.

Allora se è tutto questo, è decisamente importante per le relazioni che esistono fra le persone. Come fare per produrlo?

La risposta, come potete immaginare, non è semplice, ma dal momento che il Valore esiste si può anche generare, o meglio chi lo possiede lo può trasferire agli altri, lo può dirottare, rendere tangibile a chi, in quel momento, non si aspettava di riceverlo. E’ il suggerimento giusto, che apre la mente alla soluzione del problema, è la parola di conforto e di aiuto, è un gesto inatteso, è la risposta che s’innalza al di sopra dell’aspettativa.

Ecco la misurazione del “valore” il nostro pensiero, la nostra volontà minima, quello che vorremmo e ciò che immaginiamo ricevere.

Percepire lo stato d’animo, l’energia emotiva, il senso comportamentale è possibile se sappiamo guardare con occhi diversi e soprattutto comprendere il nostro interlocutore. Ascoltare attentamente, leggere nelle sfumature delle parole, fare un quadro immediato dagli elementi visibili, confrontare, mentalmente, naturalezza d’esposizione, gesticolazione, preoccupazione, ironia, pause.

Se avremo questi occhi, potremmo comprendere meglio ciò che diceva Vilfredo Pareto “Le azioni provengono dai sentimenti, non dalla logica. La logica si applica a posteriori”

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