Primo scossone dopo le elezioni di Stefano Mei

Le dimissioni non ci saranno: e adesso tutti insieme per cambiare l’atletica italiana

Ieri tra qualche polemica avevamo rilanciato la dichiarazione del candidato sconfitto Fabbricini che aveva parlato di voci di dimissioni in massa dei consiglieri d’opposizione (7 su 12) scaturiti dalle elezioni federali di domenica. L’ipotesi è stata veramente presa in considerazione dal gruppo Parrinello, ma fortunatamente il senso di responsabilità ha avuto la meglio e non ha superato il vaglio d’attuazione.

Questo perché sarebbe stato un suicidio politico (quasi certamente gli elettori avrebbero punito uno strappo così violento non rieleggendo i consiglieri in questione) e vieppiù assurdo in tempo di pandemia e oltretutto a pochi mesi dalle Olimpiadi per le quali il tempo stringe.

Ieri abbiamo avuto occasioni di scambiare due chiacchiere con i neo consiglieri in quota atleti Simone Cairoli (quota Mei) e Margherita Magnani (quota Parrinello), che sono parsi entrambi carichi e vogliosi di lavorare insieme per il futuro dell’atletica italiana. Riportiamo a questo proposito le parole della mezzofondista delle Fiamme Gialle, che dimostrano la sua passione e anche la serietà del suo gruppo.

“Conosco personalmente molto bene dei consiglieri della mia lista e sono, come me, persone serie e appassionate. Nessuno ha intenzione di fare ostruzionismo o battaglie contro lo sport. Penso che ogni decisione debba essere presa in modo sensato, collegiale e avendo sempre ben chiaro l’obiettivo.. il bene dell’atletica”

Scongiurato dunque il pericolo, ora c’è tanto, tantissimo da lavorare. Oggi Mei si insedierà per la prima volta nella sua nuova sede operativa a Roma e comincerà a tracciare le linee dei suoi primi cento giorni, da sempre il biglietto da visita di ogni neo presidente. Sul tavolo come priorità c’è la revisione della spesa da cui poi partirà il progetto di distribuzione delle risorse da cui dipende tutto il resto. Confermato il DT La Torre come tutta la struttura tecnica fino ai Giochi di Tokyo (pacta sunt servanda), poi si vedrà.

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